Pranayama

Durante la giornata solitamente non si fa caso al respiro, che è irregolare e si modifica a seconda del ritmo delle azioni e delle emozioni; questa condizione può essere modificata attraverso la pratica regolare del pranayama.

Il termine sanscrito pranayama è composto da due parole: prana che significa “energia, forza vitale” (da pra- “davanti, verso, precedente” e -na “respirare” o “dare energia”) e ayama significa “estensione”, “espansione”, quindi pranayama può essere tradotto letteralmente come ”espansione della forza vitale” e di conseguenza espansione del respiro.

Patanjali descrive il Pranayama come l’insieme delle tecniche di regolazione di inspirazione, espirazione e ritenzione; in pratica sono tecniche che aiutano a dirigere e a controllare il respiro, e quindi a dirigere l’energia vitale.

Ci sono diverse tecniche di respiro da poter praticare, uno di questi è il Nadi Sodhana prânâyâma.

Considerando che uno degli obiettivi principali dello yoga è quello di garantire la libera circolazione delle energie, nulla può togliere l’importanza alla purificazione delle nadi, ovvero dei sottili condotti attraverso cui circola l’energia. Si dice che il corpo umano ne abbia circa 72.000, di cui due sono i condotti principali: Ida e Pingala, anche chiamate sole e luna. Si tratta di un esercizio di respirazione alternata, in cui utilizzeremo le nostre dita delle mani per chiudere ed aprire le narici.

Vishnu mudra

Apriamo la mano destra e ripieghiamo contro il palmo l’indice e il medio, tenendo invece tesi il pollice, l’anulare e il mignolo. Con il pollice, rimasto libero, chiuderemo la narice destra, con l’anulare e il mignolo, chiuderemo successivamente la narice sinistra.
La posizione del corpo meglio in loto e possibilmente con la colonna eretta e comoda.

Da qui il tutto prosegue in maniera lenta e controllata. bisogna tenere l’attenzione sul proprio respiro, rallentarlo e notare come il battito del cuore rallenta insieme al respiro. Inizialmente sarà difficile per cui meglio se la durata di entrambi gli atti respiratori si a di 3 secondi ciascuno, poi man mano che si prende dimistichezza e controllo, aumentare i secondi a 5 e perché no, alla fine anche 9 secondi.

Movimento e respiro

Per quanto riguarda il respiro utilizzato durante la pratica yoga, esso prende il nome di respirazione Ujjayi, tradotta anche come “il respiro del vittorioso”, proprio perché la sua esecuzione emula l’atteggiamento tipico di un guerriero con una profonda espansione del respiro, è proprio la sua rumorosità.

L’ Ujjayi è una tecnica di respiro utilizzata durante la pratica Yoga, perchè aiuta ad attivare i Bandha e mantenere le varie asana.

Nello specifico: Nello yoga, salvo alcune eccezioni specifiche, bisognerebbe respirare solo attraverso il naso, l’aria che entra dalle narici, passa dai seni nasali, prosegue per la faringe, oltrepassa la glottide, la laringe, la trachea e finalmente arriva nei polmoni.

L’elemento più importante di questa tecnica respiratoria è la glottide, ovvero una valvola che separa la faringe dalla laringe, quindi separa l’apparato digerente dalle vie respiratorie.

L’epiglottide,invece ha la funzione di chiudere temporaneamente le vie aeree quando deglutiamo. La tecnica di Ujjayi Pranayama consiste nella chiusura parziale della glottide, in modo che l’aria rimanga più a lungo nella parte superiore, cioè la faringe e le cavità nasali.

In questo modo l’aria rimane per molto più tempo a contatto con la mucosa, riscaldandola.

Espirando dal naso, con la bocca chiusa , chiudiamo leggermente la glottide e immaginiamo di poter quasi “deglutire” la nostra stessa aria, e cercando soprattutto di creare un suono a livello della glottide dato proprio dal passaggio dell’aria.

A cosa serve?

La respirazione completa yoga è una correzione della nostra respirazione abituale, permette di ottenere una rivitalizzazione dell’intero organismo, scaricando si ail corpo dalla stanchezza,sia la mente dai pensieri negativi. Il ritmo dei pensieri infatti è collegato a quello della respirazione e il ritmo del respiro è collegato a quello del cuore. Una persona che respira in fretta è agitata mentalmente, mentre una persona che riesce a respirare lentamente, rallenta anche la mente.

«Lo yoga esiste da oltre quattromila anni, ma forse è nuovo per voi.
Lo yoga conferisce il dominio dei sensi e vi libera dalla loro schiavitù. Lo yoga non consiste solamente nel tenersi in equilibrio sulla testa, come molti credono, ma insegna ad affrontare la vita con i piedi ben piantati in terra. Questa disciplina SENZA ESSERE UNA RELIGIONE tutte le contiene, non essendo contraria a nessuna di esse. Lo yoga dona ai giovani la saggezza dell’esperienza e agli anziani il segreto della giovinezza. Lo yoga vi farà conoscere qualcuno che prima sicuramente ignoravate: il vostro proprio sé».

Swami Satchidananda